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Animali in condominio

Animali in condominio: le regole.

Animali in condominio: è lecito? Per coloro che hanno intenzione di prendere un appartamento in affitto e hanno con sé un animale, ci sono dei se e dei ma che bisogna conoscere prima di stipulare un contratto. Conoscete le regole? Oggi ve le spieghiamo noi. 

Per la questione “animali in condominio” esistono diversi punti di vista in cui guardare questa situazione. Sei un locatario e hai dato il tuo appartamento in affitto? Come fare se l’affittuario ha degli animali domestici e non ne eri al corrente? 

Se da una parte sei arrabbiato perché non sei stato informato, dall’altra temi che la presenza di un animale possa peggiorare lo stato attuale della tua abitazione. Inoltre temi che l’animale in questione possa nuocere alla quiete pubblica del condominio. 

Siccome il contratto di affitto non cita alcun divieto di cani in casa, e poiché con la riforma del 2012 il condominio non può più impedire il possesso di animali, l’affittuario è sordo alle tue richieste e ritiene che tu non possa fare nulla. Cosa succede in questi casi? È lecito avere un animale nella casa in affitto? Il padrone di casa può vietare di tenere il cane? 

Il padrone di casa può dare veti?

Se sei un padrone di casa hai la possibilità di stabilire veti, impedendo la detenzione di animali. Se l’affittuario non rispetta le regole stabilite può essere cacciato via senza preavviso. L’accusa in tal caso sarebbe quella di inadempimento contrattuale. 

Attenzione a non confonderci quando parliamo di condominio. Infatti il condominio non può vietare gli animali negli appartamenti. Per questo si parla di rapporto tra l’affittuario e il locatore. Si tratta, quindi, di un rapporto contrattuale in cui vige l’autonomia negoziale. In altre parole, le parti sono libere di inserire, nel contratto di affitto, qualsiasi contenuto vogliano. Ferme restando alcune regole imposte dalla legge, come la durata del contratto

Dunque, se il locatario decide che in casa sua non ci devono essere animali, state certi che questa regola \ divieto deve essere rispettata. 

Ma se il contratto non prevede nulla, cosa dice la legge?

Animali in condominio: cosa dice la legge.

Per gli animali in condominio, se il contratto di locazione non dice nulla, la prima cosa da fare è verificare se, invece, il regolamento di condominio contenga un divieto del genere. Prima abbiamo detto che il condominio non può stabilire tale regola. Ma in tal caso se esiste unanimità di consenso, allora si può dare il divieto. 

È vero che, come detto, tale divieto non può più essere approvato dalla maggioranza dei condomini ma, secondo la Cassazione, l’unanimità avrebbe ancora tale potere .

In buona sostanza, se il regolamento è stato approvato con il consenso di tutti i condomini esso potrebbe ancora vietare di detenere cani, gatti e altri animali negli appartamenti. Questo vale sia per proprietari che per inquilini.

Se il regolamento del condominio non prevede limitazioni in tal senso, allora si possono portare animali in casa. Ovviamente il mantenimento di buone condizioni rimane d’obbligo. 

Animali in condominio: doveri. 

Fatto luce su ciò che la legge prevede, restano comunque degli obblighi. Quali sono? Innanzitutto si devono rispettare le regole del vivere civile, dovendo quindi evitare che l’animale arrechi molestie ai vicini per via degli odori

Inoltre, se il cane dovesse costantemente arrecare disturbo, abbaiando, i condomini potranno agire contro il relativo proprietario.  Potranno ricorrere al giudice, ordinando eventualmente il risarcimento del danno o l’isolamento acustico dell’immobile. 

Qualora il numero dei soggetti disturbati dai latrati del cane dovesse essere “indeterminabile” allora si configurerebbe anche il reato di disturbo alla quiete delle persone. Anche di questo, però, ne risponderebbe solo l’affittuario e non il proprietario. 

Per oggi è tutto ma continuate a rimanere aggiornati seguendo il nostro blog

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